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L’indifferenza

Teatro i

di Pablo Solari

Che si tratti di fare una carezza ad un neonato, di dare un bacio ad una sconosciuta o di schiacciare il pulsante che sgancerà la bomba su Hiroshima, è impossibile fuggire alle conseguenze delle nostre azioni. Si può provare a far finta di niente, a rimanere indifferenti, cercando di nascondere anche le peggiori colpe così bene da quasi dimenticarsene, inevitabilmente però, queste riemergeranno, presto o tardi, costringendoci ad affrontarle.


In una mattinata come tante, un ospite inatteso costringerà Franco a fare i conti con il proprio passato, con la persona che era e che pensava di essere riuscito a dimenticare. L’indifferenza è un thriller che costringe lo spettatore a prendere costantemente posizione su cosa sia vero e cosa sia falso, su cosa sia bene e cosa sia male; in una lotta metaforica tra il progresso della civiltà occidentale e la sua natura bestiale e sanguinaria.

Pablo Solari finalista al Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli 2019


Note di regia – Pablo Solari

L’indifferenza è una parabola sul valore della memoria e sull’esistenza del male.

L’azione si svolge in uno spazio tempo allucinato, che sfida il realismo; prima una casa, poi un museo, un mondo interiore in cui verità e finzione si confondono e in cui i personaggi, tra vendette e ossessioni, si denudano delle proprie bugie, rimanendo da soli con la propria natura, imperfetta e pericolosa.

Nonostante la cornice contemporanea, L’indifferenza sembra essere ambientato al tempo dell’Antico Testamento, sotto lo sguardo di un Dio vendicativo e miracoloso, in grado di rendere gli uomini belve, e la sterilità fertilità:


ALDO Perché ridi?
FRANCO Anna è sterile.
ALDO Conosci la storia di Sara? Moglie di Mosè.
FRANCO Immagino che vuoi raccontarmela.
ALDO Era sterile. Ha partorito Isacco a 75 anni.
FRANCO E dovrei crederci?
ALDO È stato Dio.
FRANCO Questa è la vita vera, non la bibbia.
ALDO Sei libero di non crederci.

Ma davvero il nostro mondo è così lontano da quello delle sacre scritture?

Da quell’umanità così timorosa e sperduta?

La tesi è che sia cambiato il significante ma non il significato, che in quest’occidente iper tecnologico, che ci offre grandi possibilità di migliorare la qualità delle nostre vite, in cui sono riconosciute dignità e parità di diritti a categorie umane prima ignorate, disprezzate ed oppresse, è anche cresciuta la moltitudine di chi si trova nell’impossibilità di soddisfare i bisogni elementari dell’esistenza e vive, quando non muore, come un animale randagio e sfinito; un mondo dove innumerevoli innocenti vengono quotidianamente sacrificati e scannati senza che nessuno fermi o voglia veramente fermare il loro sterminio.

La belva è viva ed è affamata più che mai. E così, l’umanità ricomincia sempre da capo, miracolo dopo miracolo, barzelletta dopo barzelletta, fiammifero dopo fiammifero.

Associazione Centro Teatrale MaMiMò È un polo culturale nato nel 2004 che gestisce il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia. Al suo interno sono attive una Compagnia, che produce spettacoli di prosa, teatro ragazzi ed eventi culturali, e una Scuola di Teatro. La forma artistica è quella di un Teatro colto e popolare insieme, atto collettivo di un gruppo riunito da una visione comune.