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Barbullushi Vivian

Mi chiamo Vivian Barbullushi e ho venticinque anni.
Sono nata in Albania, in una città che si chiama Shkoder ed è vicina al confine con il Montenegro. Da ventitré anni vivo in Italia tra Rimini, Milano, Torino. Dell’Albania conosco poco. So quello che mi ha raccontato la mia famiglia e so la lingua: più precisamente il dialetto della mia città. Da bambina ho cominciato a suonare il pianoforte e ho completato i miei studi a diciannove anni, diplomandomi al Conservatorio di Pesaro. A Milano, ho studiato Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo all’Università Cattolica, ho frequentato un piccolo corso di scrittura alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Nel 2018 mi sono trasferita a Torino per frequentare il Master in Storytelling & Performing Arts della durata di due anni alla Scuola Holden. Qui, ho studiato scrittura narrativa seguendo corsi tenuti da eccellenti scrittori italiani.
Attualmente scrivo e lavoro come lettrice per Bompiani.

Scarlatto come la neve

Dopo l’infarto della sua compagna, Teo nutre un senso di colpa per essere andato a lavorare sebbene lei sentisse dolore al braccio e per averla lasciata morire da sola. Da allora vive il senso di colpa del sopravvissuto e, per colmare la solitudine, ha deciso di affittare le stanze vuote della sua casa a degli ospiti occasionali a cui si dedica completamente, come se esserci per degli sconosciuti potesse renderlo meno colpevole. Tra questi Max, un avvocato e alcolista ossessionato dall’ex fidanzata, che prende in affitto la stanza di fronte alla casa di lei, e Lucio un ragazzo che per la prima volta traffica armi per bisogno di denaro.

Per quanto Teo sia attento ai suoi ospiti accadono fatti che sfuggono al suo controllo e, quando si accorge che Max e Lucio tramano qualcosa alle sue spalle e che è tornato il gufo (per lui presagio di morte), decide di chiamare la polizia. È durante l’incontro con la polizia che Teo scopre l’avvenuto omicidio nel palazzo di fronte e decide di assumersi una colpa più grande di quella che avrebbe voluto espiare.

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