Battista Gioia
Nata a Latina nel 1982. Si laurea a Trieste in Lettere con una tesi in Drammaturgia Contemporanea, lavora da più di dieci anni in ambito teatrale come drammaturga e aiuto regista.
Dal 2007 al 2017 ha lavorato come aiuto regista residente presso il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ha affiancato registi come Antonio Calenda, Furio Bordon, Serena Sinigaglia, Igor Pison, Marko Sosic e ha lavorato, tra gli altri, con i maestri Giorgio Albertazzi e Roberto Herlitzka. Dal 2008 collabora come editor e correttore di bozze per lo scrittore e drammaturgo triestino Furio Bordon. Il testo inedito «Il corpo che parla» ha vinto il premio Adriana Monzani (già premio Candoni) per la drammaturgia contemporanea, nel novembre del 2016.
Dall’estate 2019 è entrata a far parte come socia della Compagnia Mitmacher.
Si occupa di corsi di scrittura e drammaturgia. Con il professore Paolo Quazzolo, docente di Storia del Teatro dell’Università degli Studi di Trieste, cura gli incontri del lunedì sul teatro e la drammaturgia presso lo spazio Hangar Teatri a Trieste. Ha collaborato con l’associazione MateâriuM di Udine con il progetto della Micro-scuola di scrittura.
Il corpo che parla
La voce di una donna ci parla della vita, dell'amore e del suo assassinio. Un testo sul femminicidio che è, oggi più che mai, un argomento di cui si deve parlare. Perché è un problema culturale, sociale, e il teatro sa contenere quella carezza nel pugno che ci porterà fino alla fine con il fiato sospeso. "Il corpo che parla" ha vinto il Premio Candoni 2016.
Dalle motivazioni del premio: «Il testo affronta un argomento di drammatica attualità senza cadere nel cronachistico, con un linguaggio semplice ma, al tempo stesso, di profonda verità e potenza evocativa, in una struttura drammaturgica dal ritmo incalzante che rimanda al genere noir. E di grandi potenzialità sceniche, tutte da esplorare.»
Il testo è stato scelto dal Comitato di spettator-lettor come coup au coeur.