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Chayo Claudine

Sono nata in casa, a Beirut, in Libano, molti e molti anni fa, in un afoso pomeriggio di Luglio. Mia madre diceva che avevo fretta di venire al mondo perché non le avevo dato il tempo di arrivare in ospedale.

Dalle cucine afose dei ristoranti sul lungomare di Tel Aviv alle poltrone lussuose dei consigli di amministrazione di Milano; dalle chiese di Assisi piene di storia alle sinagoghe di Brooklyn piene di umanità; ho abitato tanti luoghi e vissuto tante vite in questa vita.
La più incredibile è forse quella che è iniziata dopo i 60 anni:
Recitazione, canto, pianoforte, scrittura, Qi-gong, tempo per coltivare amicizie e scrivere questo racconto.

Sempre ho molto studiato, lavorato, amato, sofferto, goduto.

C’era una volta (ma forse no)

Una famiglia borghese ebraica fugge dalla Siria e poi dal Libano negli anni ‘50. Il padre abbandona la famiglia.
Un tragico evento stronca le prime ribellioni, le attrazioni segrete, l’identità nascente della figlia tredicenne.
Lei scrive una lettera al padre molti e molti anni dopo per “dargli quella voce che non ha avuto in vita” e passare il testimone a Federico, suo figlio : “ecco da dove vieni, ecco a dove appartieni".

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