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Cillo Gaia

Gaia Cillo, nata a Vittorio Veneto il 12 gennaio 2003, crea e racconta storie da sempre. Le scrive da quando sa come farlo.
A 11 anni, un anno dopo aver pubblicato uno dei racconti prodotti dalla sua infanzia, inizia a frequentare l’Accademia Teatrale Lorenzo Da Ponte, studiando recitazione, scrittura, regia, e trovando nei mondi del teatro e del cinema sia la sua strada sia quelli che senza dubbio sono i mezzi più potenti per raccontare una storia. Continua a recitare negli spettacoli messi in scena dall’Accademia e lavora alla creazione di un cortometraggio come co-regista, scrittrice, attrice e montatrice, nel frattempo scrive e frequenta il liceo classico. Partecipa anche a concorsi di poesia e scrittura, come Libernauta o Nuovi Alfabeti.
Questa è la sua prima vera e propria drammaturgia, e un omaggio fatto con il cuore a un’artista straordinaria la cui forza è per lei una grande fonte d’ispirazione.

La sibilla

Artemisia Gentileschi fu una delle più celebri pittrici del 1600 e una delle prime donne a farsi strada nel mondo della pittura. A 18 anni fu stuprata da Agostino Tassi, collega e amico di suo padre, e fu la donna che avrebbe dovuto proteggerla ad aprirgli la porta. Artemisia affrontò un processo e vinse, pur pagandone il prezzo. Come vivere con un trauma simile? Come continuare a scrivere la propria storia invece di essere definiti da essa? La giovane, sola con i propri pensieri e il pennello, si muove come intrappolata in un incubo. Fra interrogatori in tribunale - adattati dai reali atti del processo - e visite di fantasmi fin troppo reali, presenti misto a passato e futuro, lo spettacolo la segue nella sua ricerca per una risposta a queste domande.

Menzione speciale

autrice più giovane

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