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D'Arrigo Luca

Luca D’Arrigo, classe 1994, inizia le sue prime esperienze di formazione presso il Teatro Vittorio Emanuele di Messina con Angelo Campolo, Compagnia Eco di Fondo, Serena Sinigaglia.
Dal 2015 collabora con la compagnia DAF, dove lavora come attore e partecipa a percorsi di integrazione teatrale con giovani richiedenti asilo.
Nel 2019 si diploma alla Scuola per attori Iolanda Gazzerro del Teatro Nazionale dell’Emilia-Romagna; presso la stessa si diploma nel 2020 al Corso di perfezionamento Dramaturg internazionale.
Sempre presso ERT, collabora ai progetti di teatro partecipato Un bel dì saremo e Speciale Via Emilia, è assistente alla regia nel 2019 per la produzione Nozze e nel 2020 per lo spettacolo La mia infinita fine del mondo, entrambe per la regia di Lino Guanciale.
Nel 2020 scrive e interpreta il monologo L’Eterno Ritorno, per la regia di Simone Corso, col quale vince il concorso L’essenziale è invisibile agli occhi presso il TACT Festival di Trieste.

Come le stelle del firmamento

M è un uomo che farebbe di tutto per il bene della sua gente. Egli possiede un grande potere: sa usare bene le parole. Per queste sue caratteristiche gli viene affidata da Dio una missione: liberare dalla cattività dei Sovrintendenti il Popolo eletto e condurlo alla Terra Promessa. M diventa così il profeta di Dio presso il Popolo, o meglio, diventa il suo social manager. Dal Monte Sacro col suo Sacro Schermo, M si prende cura del Popolo pubblicando decine e decine di post giornalieri sulla Pagina del Culto, le cui parole, ovviamente, appaiono al Popolo come pronunciate direttamente da Dio.
M, profeta invisibile, riesce a infondere una carica di energia così potente al Popolo che questo riesce a liberarsi dai Sovrintendenti; adesso, prima di arrivare alla Terra promessa, c’è solo un enorme deserto da attraversare. Nel corso del terribile viaggio, egli subisce una vera e propria crisi di fede che lo spingerà a porsi delle domande fondamentali sul senso della sua missione, tanto da chiedersi se sia giusto dichiarare al Popolo che tutto ciò che finora è stato pronunciato sulla Pagina del Culto non è stata parola di Dio, ma sua: perché è stato lui a occuparsi del Popolo, non quel Dio così lontano. Così facendo, M dovrà decidere se spogliarsi delle sue vesti di profeta social manager e mostrarsi per ciò che in fondo è sempre stato: il vero, unico Dio del suo Popolo eletto.

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