Loading...

Filograno Caterina

Barese, classe 1990. Dopo una laurea in legge, si diploma presso la Scuola del Piccolo Teatro. Studia recitazione in Guildhall e Royal Central a Londra. È coprotagonista in “Uomini e No” di Rifici al Piccolo. Studia scrittura con Lucia Calamaro e scrive “Potrei amarvi tutti”, che mette in scena a Campo teatrale con La Tacchineria (di cui è cofondatrice) vincendo il premio Pancirolli. È selezionata come autrice da Russo e Dalisi per la prima fase di Biennale drammaturgia 2018. È scelta come autrice da Paravidino nel progetto di ricerca drammaturgica Playstorm per lo Stabile di Torino. È la madre nei Sei personaggi di Masala al Lac. È coprotagonista in “Jackie” di Alpenfelt ancora al Lac. Scrive “Provate voi a fare il primo passo”, per la compagnia In s’cena, col patrocinio della Regione Puglia. Recita nella “Locandiera” di Chiodi. Scrive il corto “Stanze” per il Sala Fontana di Milano. Sarà Nina nel Gabbiano di Licia Lanera, dopo essere stata sua assistente alla regia ne “I sentimenti del maiale”.

Potrei amarvi tutti e L’ultimo animale sono stati entrambi “finalisti” per la realizzazione dei podcast.

Potrei amarvi tutti

La tendenza a rimanere in superficie, l’incapacità di provare sentimenti duraturi, la paura di perdere il controllo delle cose ma allo stesso tempo la voglia di amare veramente. E’ dal bisogno di cristallizzare queste sensazioni che nasce “Potrei amarvi tutti”. Il testo non ha una trama ma si presenta attraverso singoli frammenti, molti dei quali interscambiabili. Unico filone narrativo i dialoghi tra due giovani omosessuali che, tra le difficoltà della comunicazione, cercano di avere una relazione.

LEGGI ESTRATTO (PDF) 


L’ultimo animale

Cristi vive in affitto a casa di Giudi, sua migliore amica. Il rapporto tra le due ragazze si incrina nel corso degli anni per via della lunga convivenza ed in particolare a causa di un buco che occupa una parete della camera di Cristi e che Giudi si è sempre rifiutata di far riparare. Il buco è abitato da due procioni ed un bruco, animali di cui Cristi si occupa e che considera suoi amici.
La vita di Cristi e Giudi all’interno della casa appare quella di due recluse.
Cristi si prepara ogni giorno ad affrontare il mondo esterno - seguendo una rigida dieta e camminando come un soldato su un tapis roulant per tutta la durata dello spettacolo - per il quale però non si sente mai veramente pronta. Giudi la riempie di attenzioni, considerandola il centro del suo mondo, e la tenta ogni giorno con piatti prelibati. L’esistenza di Cristi sembra ancora più ingabbiata di quella dei suoi animali, Proc, Chino e Bruka, che sono invece davvero costretti a vivere all’interno del buco. I tre accettano questa condizione di segregazione, considerando il buco una tana momentanea da lasciare un giorno per andare a vivere in un bosco (luogo che hanno visto solo attraverso lo schermo del computer di Giudi o vissuto attraverso i racconti di Cristi). Gli animali vengono quotidianamente nutriti da Cristi, il loro unico tramite verso l’esterno.
La ragazza continua a prometter loro un futuro migliore senza mai far seguitare alle parole i fatti. Ed è proprio quel bosco, quella promessa non mantenuta a fungere da motore della storia de L’ultimo animale.

LEGGI ESTRATTO (PDF) 


TORNA ALLA BIBLIOTECA