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Fracassi Francesco

Milanese, 36 anni, sono laureato in Scienze Politiche e nella vita “vera” mi occupo di Comunicazione.
In vent’anni ho scritto di tutto e non ho ancora smesso di sperimentare. Nel 2013 ho avuto l’opportunità di pubblicare un romanzo con Feltrinelli, Aumarais, che a oggi è ancora la più grande soddisfazione che mi sia mai tolto.
Scrivere mi ha aiutato molto, specie da ragazzino, a superare i blocchi che la mia timidezza mi imponeva. Oggi, che sono ancora timido ma più consapevole, la fantasia mi dà una mano a tirare fuori i miei demoni, non così diversi da quelli da cui fugge il protagonista di Là.
Là è nato molti anni fa, più di dieci, per una ragazza che studiava recitazione, ed è un lavoro a cui sono molto affezionato. Nel tempo è stato rivisto, aggiornato, e si può dire che siamo cresciuti insieme.
Ho tante passioni e non amo prendermi troppo sul serio, preferisco decisamente riderci sopra e brindare a qualcosa. Se tornassi indietro cambierei quasi tutto ma, non potendo cambiare me stesso, i risultati resterebbero più o meno gli stessi. E va benissimo così.

Là (Monologo su Due Ruote per Signora)

“Là” si ispira liberamente alle vicende di Ottavio Bottecchia, il primo ciclista italiano a vincere, nel 1924, il Tour de France. La storia è narrata in prima persona dalla ragazza che era stata, al tempo, prima l'improvvisata insegnante di italiano e poi la promessa sposa del protagonista (che nel racconto si chiama Ottavio Seletti). Questa ragazza, nel presente, si trova in Francia, persa sopra non si sa quale monte: è lì perché ha promesso a suo padre che guarderà passare Gino Bartali. Mentre aspetta dei ciclisti che non arriveranno mai, la ragazza ricorda le circostanze che, una quindicina di anni prima, le avevano permesso di incontrare e conoscere Ottavio Seletti, un perfetto sconosciuto che aveva fatto sognare un popolo intero. “Là” inizia con un cappello.
Il testo è un monologo puro, suddiviso in due atti da tre scene ciascuno. Le vicende sono ambientate fra Modena, che non viene mai espressamente nominata, e Parma, dove Ottavio Seletti abita con la madre e, pare, con uno dei suoi fratelli.

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