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Gianeselli Irene

Irene Gianeselli (8 settembre 1997) è specializzata con la Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e in pianoforte al Conservatorio di Musica “Niccolò Piccinni” di Bari.

È giornalista della testata online Polytropon Magazine e critico cinematografico del SNCCI dal 2017, nello stesso anno fonda la Compagnia dei Felici Molti. Quattro volte semifinalista al Premio Campiello Giovani, nel 2020 è finalista della XIX Edizione del Premio Fabrizio De André per la Poesia. Studia con Carlo Cecchi le regole del gioco del teatro e cura nel 2018 una nuova edizione dei testi “Compleanno” e “Festa al celeste e nubile santuario” del drammaturgo Enzo Moscato.

Nel 2019 pubblica il suo primo saggio “La Poesia che il Mondo non cambia. Il mondo salvato dai ragazzini da Elsa Morante a Pier Paolo Pasolini e una conversazione con Carlo Cecchi”.

ALCESTI. COME SE NIENTE FOSSE

Alcesti è una giovane donna che crede in modo assoluto nell’amore. Per sua Madre, che la mette sull’avviso dispensando pazienza e luoghi comuni, è anacronistica. Per suo Fratello, quando lei incontra il violoncellista che le chiede di sposarlo e glielo presenta, è una curiosa bestiola. Per le sue Amiche è una ingenua che ignora il fascino e il potere del marketing. È un coro che Alcesti ascolta con la forza di una purezza difficile da decifrare. L’unica voce assente, volutamente, è proprio quella del Marito, il musicista, che da cervo si trasforma in lupo. Ma Alcesti porta un nome tragico e una consapevolezza del sacrificio che le permettono di affrontare la violenza fino ad incarnarla per poi digerirla e, nel cuore dell’inverno e della notte, darsi alla ricerca di un’anima tutta per sé proprio come se niente fosse accaduto mai.
I primi tre quadri devono essere pensati con ritmo brillante quasi cabarettistico, il quarto con una tensione crescente e il quinto con una sintesi tra i due ritmi. L’attrice che interpreta Alcesti può scegliere di interpretare anche tutti gli altri personaggi tranne Uomo. Le Amiche possono essere interpretate da tre attrici di tre diverse età. Suggerisco di ridurre in suono il personaggio del Marito usando come riferimento le composizioni di Luigi Boccherini (in particolare op. 30 n. 6 e i Concerti per violoncello). Il prologo può essere la voce di Alcesti resa lontana, registrata o attraverso un telefono, in ogni caso alterata come se si perdesse

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