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Morelli Giulia

Autrice e curatrice editoriale in tv, si occupa di contenuti legati al teatro e alle performing arts.

In ambito teatrale ha curato contenuti editoriali per le principali riviste di settore e ha ideato la drammaturgia della performance installativa Casa Ghizzardi: mi richordo anchora alla Triennale di Milano nel 2016; nel 2018 con il monologo Acque libere ha ottenuto il premio Pervocesola al Teatro della Tosse di Genova mentre nel 2019 ha vinto il XV Premio Fersen alla drammaturgia con il testo Un porto sicuro.

Scrive anche per il cinema e il primo film tratto da un suo soggetto originale è attualmente in produzione.

È co-ideatrice, co-produttrice e voce del podcast Mis(S)conosciute – Scrittrici tra parentesi.

Un porto sicuro

Cosa sappiamo di chi muore lontano, in mezzo al mare o nel corso di traversate che dovrebbero salvargli la vita e garantirgli l'approdo a un avvenire migliore? Non sappiamo nulla. In “Un porto sicuro” un naufragio di migranti trasforma la vacanza di alcuni attempati croceristi in una “Love Boat” spietata, in cui vengono alla luce le contraddizioni e le crudeltà che percorrono il tessuto della nostra società nelle sue varie componenti – anagrafiche, etniche, legate al censo – quando poste in relazione – spesso di natura impossibile – con l'alterità, con le vite e le vicende dei migranti, così distanti, inafferrabili, incomprensibili eppure così concrete e disperatamente presenti al nostro vivere quotidiano.

Le protagoniste del monologo sono tre donne, tre corpi in modo diverso e uguale segnati dalla cifra dell'oppressione (sessuale, economica, di genere, ecc.) che, nonostante questa comunanza, non riescono, nella situazione grottesca che caratterizza il testo, a trovare un terreno comune di comunicazione e solidarietà, cosicché l'azione procede per monologhi paralleli in cui solo di rado si accende il barlume di un dialogo, subito smorzato dall'incedere solipsistico delle tre voci.

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