Loading...

TESTO

“Che c’è da ridere?” è una riflessione sulla nostra contemporaneità, sul senso d’attesa verso quel futuro che con sempre più difficoltà riusciamo ad immaginare. Una riflessione sul linguaggio che, ora più che mai, è sempre più nevrotico. Nello spettacolo “Che c’è da ridere?” forse si ride, ma dietro alla risata si nasconde un vuoto. L’autrice si è ispirata ai grandi Maestri del Teatro dell’Assurdo del 900 quali: Eugène Ionesco, Samuel Beckett, Jean Tardieu , Karl Valentin. La pièce è composta da vari sketch ognuno dei quali affronta tematiche differenti: il senso dell’attesa, la necessità di trovare sempre un capro espiatorio di fronte alle problematiche e alla deresponsabilizzazione che ormai caratterizza la nostra società. “Che c’è da ridere?” vuole mettere in luce la superficialità che spesso accompagna le nostre scelte, superficialità dovuta all’abitudinarietà.
” … si aspetta, forse, un giorno le cose cambieranno.”

AUTORI:

Chiodi Alessandra