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TESTO

Molto liberamente ispirata al racconto di Franz Kakfa “La tana”, la vicenda vede un protagonista portarsi in mezzo alla scena spoglia, trascinando un sacco da cui estrae una serie di mattoni per costruire la sua casupola-tana. L’animale del testo di Kafka diventa qui un essere umano che finisce per rinchiudersi dentro quattro rudimentali muri piuttosto soffocanti, mentre un passante si aggira intorno a lui e lo osserva incuriosito. Il protagonista è ossessionato dall’idea di non costruire una casetta sufficiente a difenderlo da incursioni esterne e ha il timore di lasciare la sua abitazione, ma alla fine si fa coraggio perchè desidera ammirare la sua opera dall’esterno, mentre una voce fuori campo, stile Piero Angela, racconta dei tanti modi con cui diversi animali realizzano la propria tana.

AUTORI:

Caldonazzo Giorgio