Sei donne, sei figure mitiche, forse sei divinità, cadute in disgrazia, affacciate alle finestre, quasi indemoniate, molto amareggiate, raccontano la loro personalissima quarantena…. Le finestre sono non luoghi, sospese dall’alto, in mezzo al buio, spazi di luci da cui le donne si affacciano per osservare il mondo. A loro modo, raccontano le tematiche della pandemia: il contagio, la retorica dell’andrà tutto bene, la solitudine, la didattica a distanza, il telelavoro…un vero e proprio pandemonionio governato da queste sei mitiche Pandemoniae, donne che hanno perso tutto e che solo insieme, nella caotica voce corale finale, forse, ritroveranno se stesse.