Haner è partita per la Siria. Si è unita a Daesh e, così, ha aderito ad un sistema sociale, culturale, etico del tutto differente da quello a cui noi apparteniamo.
Haner non ha origini mediorientali, non è immigrata, non è emarginata, non è stata manipolata. Haner è una giovane donna che può fare, ed essere, tutto ciò che vuole.
È libera.
E mette in atto la propria libertà.
Una libertà assoluta, che non si fa controllare, definire o interpretare.
Una libertà che si mostra in tutta la sua violenza.
Sappiamo accettare una libertà per cui la vita non è necessariamente un valore? Una libertà per cui l’individuo non è bene prezioso da difendere ma solo funzione o frammento di una comunità?
Sappiamo tollerare una libertà che non capiamo?
La stessa autrice, anch’essa in scena, tenta di rispondere a queste domande attraverso le parole della madre, del padre, dell’innamorato e di un’amica di Haner.
Con loro e grazie a loro cerca di dare un senso a questa storia, di individuare un possibile perché che possa rendere giustificabile, o almeno comprensibile, la scelta di Haner.
Solo sette giorni – sette come sette sono i giorni della creazione, nella Bibbia e nel Corano – e solo il tempo dello spettacolo per scoprire quanta e quale libertà siamo davvero in grado di accettare.
PROGETTO
Questo testo si inserisce in una trilogia che indaga il tema della libertà da tre punti di vista differenti.
In Tu es libre, si parla di una libertà assoluta, che non si interroga sulle conseguenze delle azioni compiute, ma spinge lo spettatore a riflettere sulla propria capacità di tollerare ciò che non comprende.
Il secondo testo, Io sono testimone, nuovamente scritto grazie al sostegno de La Chartreuse – Centre National des écritures du spectacle, si interroga, invece, sulla scelta di rinunciare consapevolmente alla propria libertà, senza alcuna costrizione.
Infine, l’ultimo capitolo della trilogia, Se ci fosse luce, sostenuto dalla Cité Internationale des Arts di Parigi dove Francesca Garolla è nel 2020 l’unica autrice europea selezionata per la sua categoria – indagherà le conseguenze di un’azione violenta compiuta consapevolmente, arrivando quindi a confrontarsi con il tema della responsabilità, individuale e collettiva.