Loading...

I, Shakespeare

DAL 12 Dicembre 2016 AL 20 Dicembre 2016

Teatro i

Tim Crouch

Come conciliare il puro intrattenimento, l’educazione teatrale e una possibilità di riflessione sul nostro presente?

I, SHAKESPEARE è un progetto spettacolare che incarna la questione, esponendola e proponendone uno scioglimento: 4 spettacoli che sono 4 giochi teatrali di immediata e coinvolgente ricezione, 4 affondi nella storia del teatro, 4 occasioni di guardare al contemporaneo, attraversando le sue pieghe politiche, relazionali, civili, artistiche. I SHAKESPEARE è in questo senso un’occasione eccezionale per interrogare la convenzione teatrale, mettendola in crisi, e rendendola ancora capace di parlare del, e al, presente, a partire da testi che della stessa convenzione teatrale ne hanno segnato le fondamenta.

Ogni monologo è un gioco di società in cui lo spettatore ha un ruolo decisivo, quanto lo è quello dell’attore, un ruolo sempre diverso a seconda delle regole che ogni monologo mette in campo. Il coinvolgimento del pubblico è in ogni caso totale, sia quando lo spettatore resta un voyeur televisivo, sia quando è chiamato a recitare parti di testo, o a partecipare alla composizione di una poesia o a interpretare un interlocutore occasionale. Nessun ruolo è mai imposto, ma è sempre possibile.

Giulio Cesare, Macbeth, La tempesta, Sogno di una notte di mezza estate sono fondamenta del teatro che diventano grazie a Tim Crouch le occasioni per ripensare la storia culturale occidentale e per presentarne le sue attuali possibili riattualizzazioni. Non si tratta di riscritture, ma di storie antiche che possono così riattraversare il nostro tempo.

La politica, la violenza, il conflitto tra storia e cultura, l’amore: ecco i quattro temi che affrontano i testi shakespeariani, ma ecco anche quattro nodi intorno a cui leggere il presente, sviscerandone conflitti e contraddizioni, condividendone nuovi sguardi e prospettive.

Il divertimento inaggirabile della spudorata esposizione teatrale e la possibilità di un pensiero che accompagni lo spettatore oltre l’evento teatrale: in questo I, SHAKESPEARE marca la sua eccezionalità, superando le differenze di pubblico (di età e di appartenenza) e di linguaggio.

Quell’ IO del titolo è un manifesto teatrale e politico insieme: per scoprire chi è quell’IO bisogna prendere parte alla messa in scena, con tutti i ruoli che questa mette a disposizione, compreso quello dello spettatore. Ruoli che Tim Crouch rende sempre opachi, ambigui, sempre al confine di se stessi. Quell’IO è una porta, e forse anche la chiave, per entrare in un luogo dove si può decidere di chi è la verità e la finzione, il pensiero e l’emozione. O forse la porta, e la chiave, per uscire da un luogo così, e entrare in un territorio in cui verità, finzione, pensiero ed emozione, sono semplicemente l’oggetto comune delle nostre continue e presenti relazioni, sceniche e quotidiane. Un territorio di democrazia del pensiero. Un territorio di gioco e di vita, di racconto e di azione.