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Metamorfosi – di forme mutate in corpi nuovi

DAL 24 Settembre 2016 AL 26 Settembre 2016

Teatro i

METAMORFOSI / Scatola Nera è uno spazio per la memoria.
uno spazio scenico, abitato. un contenitore possibile solo con il disincanto della non-drammaturgia,
della non-regia e della non-interpretazione.
è un appuntamento senza tempo.
libero e del tutto autoreferenziale.
una possibilità,
nelle forme che abbiamo e che ci hanno attraversato.
a scena vuota,
per la non-rappresentazione dei frammenti ai quali siamo più legati e che, crediamo, somiglino di più a quello che è stato finora il nostro percorso.
nessuna pretesa, solo una disposizione,
nel carillon del nostro cadere.

Note di regia:

Ho scelto di lavorare su Metamorfosi di Ovidio per l’evidente impossibilità a farlo. È un materiale talmente vasto e ricco e traboccante, che quanto preparato per la scena ha avuto da subito il sapore del non finito, non finibile.
Mi interessa quindi moltissimo.
Dal primo sipario aperto nell’estate ho cercato di assecondare questa apertura e tenermi, tenerci, in una forma in mutamento.
Coi miei compagni di lavoro e nella loro eccezionale disponibilità, abbiamo costruito materiale cangiante, mutante, mai replicato nella stessa forma e condizione. Abbiamo lavorato sulla possibilità dell’indefinire, sulla precarietà stessa del percorso creativo e i suoi processi.
Vado ripetendo che ci siamo permessi di metterci nella condizione di un lavoro in trasformazione continua, senza le regole del ben fatto, dell’acquisito, conquistato, ma regolato sulla sensazione scenica della costruzione.
Ho stabilito un punto di partenza, non cronologico, non drammaturgico, non contenutistico, ma ho scelto di lavorare su quanto mi attrae, sull’attrazione, quindi, non sull’astrazione. C’è forse ora una drammaturgia di ritorno, prodotta dallo stesso materiale e sono nella curiosità dell’appuntamento scenico per ulteriori riflessioni.