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Tu es libre (Tu sei libera)

DAL 15 Novembre 2017 AL 11 Dicembre 2017

Teatro i

Francesca Garolla

Tu es libre: tu sei libero.

Questa frase è una affermazione, ma anche una domanda.

Tu sei libero?

E se credi di essere libero allora quale è la libertà che saresti davvero in grado di sopportare? Sapresti tollerare una libertà che non parla la tua lingua, che non abita la tua quotidianità, che non rispetta la tua etica o la tua morale? Una libertà per cui l’individuo non è più bene prezioso da difendere, ma solo funzione, o frammento, di una comunità?

Se si parla di libertà è necessario pensare a tutte, tutte, le possibilità. Anche a quelle non previste

Haner è giovane, è francese, è libera. Ma la sua libertà non è abbastanza per lei.

Haner va in Siria. O forse no. Haner si unisce a Daesh, o forse no.

Si convertirà all’Islam più radicale, o forse no. Si innamorerà di un combattente. O forse no. Rinuncerà a qualcosa, o forse no.

Si farà esplodere in un supermercato. O forse no.

Haner cerca la sua libertà. Semplicemente. Una libertà feroce, che non si fa controllare, definire o interpretare, quella libertà che è oltre i morti e oltre i vivi. Oltre il bene e oltre il male.

Il testo ricostruisce, attraverso le voci di chi ha conosciuto Haner, chi è, o era, Haner. Cosa l’ha spinta a partire. Cosa l’ha spinta, forse, a cambiare.

La madre, il padre, un innamorato, un’amica, raccontano Haner e i sette giorni prima della sua partenza per il Medio Oriente. I setti giorni che la porteranno ad essere altro da sé. Sette giorni, come sette sono i giorni della creazione nella Bibbia e nel Corano.

Solo sette giorni per creare un mondo.

Il testo prende spunto da due riferimenti fondamentali, uno legato alla contemporaneità e l’altro alla classicità. Il riferimento al contemporaneo prende spunto dal cambiamento epocale che il movimento islamico sta portando nel contesto occidentale, cambiamento che si attua sia in maniera diretta ed evidente sia soprattutto attraverso figure “secondarie” che non ricoprono ruoli di potere né sono significativi a livello mediatico, persone qualunque che, in nome di un ideale, sacrificano se stesse e la loro vita diventando protagonisti della Storia. Il riferimento classico è invece in un personaggio dell’Iliade di Omero, Andromaca.

Il nome Andromaca deriva dai due termini greci ἀνήρ (uomo, combattente) e μάχη (battaglia), un nome del tutto maschile per una figura in apparenza così femminile, ed è proprio questa la sua caratteristica: Andromaca nasconde, nel suo apparente ruolo secondario, l’essenza dell’eroe tragico, la sua forza e la sua straordinaria violenza.

Il testo è stato scritto all’interno di una residenza artistica realizzata a La Chartreuse – Centre National des écritures du spectacle di Villeneuve Lez Avignon, centro di drammaturgia francese che promuove la creazione artistica degli autori teatrali e che per il 2016 ha sostenuto il percorso di Francesca Garolla.

Il testo troverà la sua versione definitiva sempre a la Chartreuse, nel febbraio 2017, verrà tradotto in francese e presentato come mise en espace all’interno dei Rencontres d’été de la Chartreuse durante il festival d’Avignone 2017.