Lo spettacolo nasce dall’incontro con lo psicologo e antropologo Carlo Cominelli, studioso della cultura popolare della Valcamonica. E’ la riproposizione in forma di racconto-flusso di coscienza di una serie di dialoghi reali avuti con Angela (nome di fantasia), una ragazza di un paesino della Valcamonica.
Angela parla con la voce registrata del suo psicanalista a proposito della sua infanzia vissuta in stretta relazione con la nonna; una donna forte, a volte dura, una che va contro le consuetudini, additata e giudicata dal resto della comunità, una di quelle donne che nemmeno i figli perdonano fino in fondo, una delle ultime “strìe” della Valle. Angela cresce nella convinzione che la nonna sia effettivamente una strega, fino a che non la vede ricoverare in un ospedale psichiatrico.
Una sorta di spettacolo-documentario su una realtà che sembra distante secoli ma che è molto più vicina di quanto si pensi.