«È il 2023. Sta passando una stella cometa sulla Terra. La gente, incuriosita, guarda in alto. E quando guardi in alto, verso le cose immensamente più grandi di te, percepisci quanto sei piccolo, e le tue paure si fanno spazio.Le paure hanno cambiato il DNA degli uomini. I bambini hanno iniziato a nascere solo in coppia, in parti gemellari. Qualcuno ha paura di morire. Due trentenni cercano di portare avanti una gravidanza difficile, e devono scegliere quale dei due figli abortire. Una cinquantenne parla tra sé e sé in una stazione credendo di parlare con suo padre. Un settantenne dimentica lentamente le cose. Un ventenne e una ventenne cercano il proprio posto nel gioco della vita, e forse decidono che questo gioco non fa per loro. Un bambino cerca qualcuno che giochi con lui, ma non ci sono persone che sembrano pronte a giocare.»
Quando sulla Terra è passata la Cometa di Halley, nel 1986, ha portato via con sé, nel suo sparire, un pezzo della vita di ognuno che l’ha osservata: tutti quelli che c’erano hanno potuto dire: «Non la rivedremo più». Quando nel 2061 io la vedrò tornare, penserò ai miei genitori che nel frattempo – probabilmente – mi avranno lasciato, e potrò dire: «Non la rivedrò più». Si tratta di accettare che esistono le ultime volte, e questa è una cosa impossibile, difficilissima, per noi umani. La cometa te ne dà la possibilità. Ma noi cerchiamo lo stesso qualcuno con cui credere che anche questa volta non sarà l’ultima.