Un uomo trascorre la sua ultima notte in un Faro, nell’avamposto tra terra e mare su una piccola isola di un golfo del sud. Rinchiuso in uno spazio attraversato dalla luce ci racconta in un viaggio, apparentemente immobile, la visione di un’anima umana, le paure, le solitudini, la sfida alle dicerie della gente e ai fantasmi del passato. Racconta soprattutto un mare vissuto al femminile, dignitoso, nobile, infinito: la mar.
La mar è il mare che accoglie e che offre, è spazio di viaggio e di ritorno che richiede coraggio e forza d’animo per essere conosciuto e rispettato. “La stanza trasparente con la luce” si trasforma in metafora dell’esistenza: con le sue intermittenze luminose illumina e poi oscura le vicende della vita dell’uomo che, proprio in questo denudarsi nella trasparenza, impara a conoscere l’amore, a rimettersi al mondo per affrontare con nuova speranza il suo futuro. Il ritmo del faro si fonde con la musica e diviene racconto di vita, fatto di luci e di ombre, come la storia di ciascuno di noi.