“Là” si ispira liberamente alle vicende di Ottavio Bottecchia, il primo ciclista italiano a vincere, nel 1924, il Tour de France. La storia è narrata in prima persona dalla ragazza che era stata, al tempo, prima l’improvvisata insegnante di italiano e poi la promessa sposa del protagonista (che nel racconto si chiama Ottavio Seletti). Questa ragazza, nel presente, si trova in Francia, persa sopra non si sa quale monte: è lì perché ha promesso a suo padre che guarderà passare Gino Bartali. Mentre aspetta dei ciclisti che non arriveranno mai, la ragazza ricorda le circostanze che, una quindicina di anni prima, le avevano permesso di incontrare e conoscere Ottavio Seletti, un perfetto sconosciuto che aveva fatto sognare un popolo intero. “Là” inizia con un cappello.
Il testo è un monologo puro, suddiviso in due atti da tre scene ciascuno. Le vicende sono ambientate fra Modena, che non viene mai espressamente nominata, e Parma, dove Ottavio Seletti abita con la madre e, pare, con uno dei suoi fratelli.