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TESTO

Un uomo politico di destra ora caduto “in disgrazia”, in silenzio, in penombra, alla scrivania del suo studio, soffre di essere escluso dal gran circo mediatico della politica nazionale. Mentre prima della sua caduta era tutti i giorni al telegiornale o nei salotti del dopo cena a pontificare e a ripetere con tono saccente gli slogan e le parole d’ordine del suo partito, ora è escluso. Tutti, ex alleati e avversari ora lo evitano come un appestato. In preda all’insonnia, vuole cercare di capire quale è stato il suo percorso di vita. L’uomo vuole andare oltre il muro di chiacchiere e menzogne dietro il quale è naufragata la sua vita. Rivive la sua infanzia. Ricorda il culto dei famigliari per il duce, per gli zii repubblichini, morti in combattimento contro i partigiani. I grotteschi fraintendimenti di sua madre; i giornali popolari e l’arrivo a casa della televisione. Il 68 e il 69 con piazza Fontana; l’università e gli integralisti cattolici; i picchiatori fascisti e gli opposti estremismi. L’elezione al parlamento con la Bossi Fini contro i migranti e la legge sulla droga. Finalmente comprende di essere arrivato a “Gli ultimi giorni dell’umanità” e lancia il suo urlo finale di ribellione contro Dio.

AUTORI:

Fusani Luigi Alcide