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TESTO

Una macchinista investe con il suo treno un pagliaccio che, su un monociclo, percorreva i binari contromano. L’uomo, Zebbo Brkyglash, si è in realtà “lasciato investire” dal treno e, morente, racconta la sua storia alla macchinista: figlio senza più madre, passato il tempo che lo ha reso uomo, ha lasciato la carovana e trovato casa nell’unico altro luogo dove un uomo senza casa e senza patria può vivere, il circo.
La lettera del titolo nasce dalla necessità, per la macchinista, di spiegare ai suoi superiori come sia stato possibile che quel pagliaccio sia finito sotto il suo treno.
Questa lettera sul pagliaccio morto racconta di una persona che riceve il compito di raccontare l’intera vita di qualcun altro, prendendo sulle proprie spalle un compito enorme. Racconta la vita di un uomo nelle parole di chi lo ha conosciuto giusto il tempo necessario di farsi raccontare la sua vita, e poi morire. E in questa vita, la macchinista che raccoglie le sue memorie trova le ragioni per aprire gli occhi su tutto ciò che la circonda: sull’aria che respira, sul battito del cuore, sul senso della morte.

AUTORI:

Pascarella Davide