Loading...

TESTO

Una parte di questo testo è stata scritta nel 2009 durante un workshop con Letizia Russo, una seconda parte nel 2019.


Nel prologo si racconta un duplice atto di violenza, in toni cupi. Si affonda in quella dualità vittima-carnefice, raccontando il male dal di dentro, il razzismo come conseguenza, semplice risposta naturale (La banalità del male).


L’atto unico, invece,sorride. In una società distopica, forse, un uomo, Di Salvo, ha preso le redini della città, ed ha espulso, o ucciso, tutti gli stranieri, e tutti i diversi. La città vive come una comune, chiusa nella sua barricata, lontana dal resto del mondo, in una finta democrazia delegata, o devota, al voto.

Il risultato di questo appiattimento culturale, è che nessuno può più avere figli. A causa dell’appiattimento genetico, i figli nascono malati, così la gente comincia a cercare una soluzione. E nasce una società segreta che trasporta da fuori a dentro le mura bambini che sembrano bianchi, ma che sono impuri in realtà.

Spacciamore è stato uno dei testi “finalisti” per la realizzazione dei podcast.

AUTORI:

Simonte Roberto